Il Mediatore Scolastico

Profilo professionale e competenze

Il Mediatore scolastico ha come obiettivo quello di stimolare i vari soggetti che compongono la realtà della Scuola, ovvero gli Alunni (sia come singoli che come membri di un gruppo classe), gli Insegnanti (sia come singoli che come membri del corpo docenti), il Dirigente e il Personale ATA, ad assumersi la responsabilità della qualità delle relazioni che li vedono coinvolti, o sulle quali possono o devono intervenire.

La realtà scolastica è caratterizzata da peculiarità uniche, determinate sia dal contesto didattico-formativo che dalla giovane età degli alunni, i quali solo molto raramente sono coscienti dei propri processi comunicativi ed emozionali e ciò impedisce loro di intervenire consapevolmente nelle dinamiche che si formano all’interno del gruppo classe, spesso gestite ed imposte proprio dagli alunni più problematici e subite dai più pacifici.

All’inizio del percorso scolastico, negli Istituti sia di primo che di secondo grado, il momento più delicato ed importante è proprio quello di formazione del gruppo classe che si sviluppa in particolare nella seconda parte del primo anno del corso di studi, dopo le vacanze natalizie. Nei mesi precedenti i ragazzi sono impegnati a creare intorno a sé uno spazio confortevole, “misurano”, ancorché inconsapevolmente, sia i loro compagni di classe che gli insegnanti e preferiscono intrattenere relazioni con poche persone, lasciandone fuori la maggior parte. Si formano piccoli gruppi, spesso composti da due o tre elementi e la scelta (quando è loro consentito farlo) della loro collocazione in aula, rispecchia esattamente il punto di partenza nella relazione sia fra alunno e insegnante che fra loro e ciascuno dei compagni di classe. La timidezza e il senso di insicurezza sono le caratteristiche emozionali dominanti per i più e sono proprio questi i fattori che incidono sulle relazioni che si costruiscono in una classe.  Negli anni le relazioni si evolvono e si trasformano, alcune volte degenerando e altre volte migliorando, ma in ogni caso incidono indelebilmente nella crescita di ciascun alunno.

Il ruolo dell’insegnate è decisivo nella gestione delle dinamiche relazionali che si formano e si trasformano nel gruppo classe ed è spesso determinante la sua capacità di influenzarle positivamente dall’interno, soprattutto rendendo gli alunni consapevolmente responsabili di ciascuna delle relazioni intrattenute. Questa capacità consente di ottenere delle risposte molto diverse anche sotto il profilo didattico e fra colleghi.

Il Mediatore scolastico interviene esattamente in questo ambito.

Nella scuola, l’applicazione delle tecniche di comunicazione e negoziazione  adottate dal Mediatore, non sono solo lo strumento per facilitare la risoluzione dei conflitti (questa è l’occasione, ma non il fine dell’intervento), ma sono innanzitutto un modo, un’opportunità per dimostrare agli alunni,  agli insegnati e agli altri operatori scolastici,  come ciascuno apporti concretamente il proprio contributo nella relazione, da considerare in una dimensione circolare, che riguarda non solo l’aspetto didattico, ma anche e soprattutto l’aspetto affettivo, ovvero ciò che costituisce il principale veicolo della disponibilità alla conoscenza dell’altro e di ciò che da questi è possibile apprendere.

Peraltro, è alquanto agevole osservare che per quanto non sempre appaia chiaramente a prima vista, spesso la caratteristica che contraddistingue la relazione fra l’insegnante e gli alunni, determina medesime dinamiche anche con i colleghi e ciò consente al Mediatore scolastico di intervenire, prevalentemente con successo, anche nei conflitti fra gli adulti che costituiscono la popolazione scolastica.

Un Mediatore scolastico, oltre a possedere le competenze proprie di ciascun mediatore, deve avere anche delle caratteristiche specifiche in ambito relazionale, soprattutto nel rapporto con i giovani, dei quali deve conoscere le peculiarità del percorso di crescita dell’individuo, sia sotto il profilo prettamente fisico che sociale ed emozionale dell’età evolutiva.

La figura del Mediatore scolastico, che solo recentemente ha fatto il suo timido ingresso in alcune (poche) realtà scolastiche, potrebbe divenire una preziosa risorsa, imprescindibile anche per scuole non caratterizzate dalla prevalenza di alunni a rischio di dispersione, atteso che uno degli  obiettivi del Mediatore scolastico è quello di affiancare e sostenere gli insegnanti nella loro missione di contribuire a formare cittadini attivi e consapevoli, o meglio, usando un’espressione cara al Miur, cittadini “Costruttori di Pace”.

A cura di Teresa Caruso